Come nasce the Wine Guardian
È usanza in Langa metter da parte delle bottiglie di Barolo dell’anno di nascita del proprio figlio o nipote. Queste bottiglie saranno poi donate solo al raggiungimento della maggiore età: alcune di queste saranno aperte proprio per la festa dei diciotto anni, altre attenderanno il matrimonio o una qualsiasi occasione speciale; il Barolo è infatti Il Vino del Re e il Re dei Vini.
Mio nonno, cresciuto a Barolo in località Sarmassa, non è venuto meno a questa tradizione. Nella cantina di famiglia erano custodite, rigorosamente coricate e ricche di polvere, molte bottiglie di Barolo tra cui quelle della mitica vendemmia 1982, mio anno di nascita.
Fin da piccolo, sentendo le storie di mio nonno, sono stato affascinato dalle etichette, dalle bottiglie e in seguito dal vino al loro interno. Quando da giovane ho cominciato a stappare di nascosto qualche bottiglia dalla cantina, ho gettato il seme di quella che poi sarà diventata da adulto la mia piu’ grande passione. Sono stato sempre ossessionato dalle vecchie bottiglie, ogni volta che ne vedevo una ricoperta di polvere la domanda nella mia testa era sempre la stessa: sarà ancora buona? L’unica cosa da fare per saperlo era stapparla.
Con il passare del tempo è partita la ricerca continua di nuove “vecchie bottiglie” da inserire nella mia collezione: ho girato per tutta Italia, ascoltando le storie e le esperienze dei vari collezionisti da cui ho acquistato. Nel mio cammino, oramai decennale, ho conosciuto amici e produttori: persone fantastiche, grandi appassionati e veri e propri intenditori, da loro umilmente ho tentato di cogliere ogni piccola sfumatura possibile della loro esperienza.
Negli anni ho imparato che il vino è passione, dedizione e sacrificio che i grandi “artigiani del vino” hanno saputo tramandarsi per generazioni fino ad arrivare a noi.
La curiosità nel provare a stappare i miei acquisti è sempre continuata, da qui ho raggiunto una notevole esperienza sul tipo di conservazione, mano a mano che compravo ed assaggiavo tra amici appassionati e produttori di vino imparavo le condizioni di conservazione ottimali, evitando via via di acquistare potenzialmente grandi bottiglie che non fossero state conservate al meglio. E i miei standard di acquisto diventavano sempre più rigidi con il passare del tempo. Conservazione orizzontale o verticale? Cantina umida o asciutta? Calda o fredda? Livello e sfumature del colore del vino dentro la bottiglia, quantità e consistenza dei depositi, qualità e resistenza del tappo sono parametri che via via si sono dimostrati sempre piu’ determinanti. Tante variabili che condizionano la conservazione delle bottiglie d’antan e che influiscono in maniera essenziale sulla qualità del vino al loro interno.
E con gli anni piano piano la passione è diventata qualcosa di più: un lavoro.
- Dal 2012 la situazione si è evoluta rapidamente ed il passo successivo è stato di commerciare con alcune tra le più importanti enoteche negli USA, UK, Giappone , Cina ,Hong Kong e Singapore oltre che con professionisti ed appassionati in Italia.
- Una passione ed uno sforzo che è stato possibile iniziare a coltivare grazie all’attività già esistente di bar che ho condiviso con mia con mia sorella. Ma il mio sogno è sempre stato quello di creare una realtà indipendente che si occupasse esclusivamente di vino e prodotti del territorio.
- Con gli anni questo sogno si è avverato ed ecco che quindi che oggi nasce l’idea di “The Wine Guardian”.
Mi considero un guardiano del vino e delle bottiglie, le conservo e le coccolo nel migliore dei modi in attesa che un appassionato tra voi se le porti a casa per apprezzarle e godersele. Il mio scopo ora, dopo questo lungo percorso, è quindi darvi il meglio per farvi scoprire questo meraviglioso mondo .
Giovanni.